La presente guida intende fornire alcune informazioni di base a coloro che vogliano intraprendere un’attività di impresa.
Da dove iniziare
Il primo passo da compiere è definire la propria idea di impresa, quali beni o servizi si intendono produrre, quale sia il mercato di riferimento, cosa serve per produrli. Occorrerà poi individuare, magari con l’aiuto di un professionista, quali siano i costi necessari per l’impianto dell’attività, dalla costituzione dell’eventuale società all’acquisto delle attrezzature e quali i costi correnti che l’azienda si troverà ad affrontare, per esempio l’affitto di locali o il costo del personale. Una volta quantificati i costi si potrà valutare il volume di ricavi necessario a rendere l’attività profittevole. Un errore che è opportuno evitare è quello di iniziare un’attività senza avere ben chiari questi aspetti, col rischio di mettere in piedi un’impresa che non produrrà mai ricavi sufficienti. Quindi attenzione a valutare bene i ricavi potenziali della nuova impresa ed alla sua localizzazione nel caso questa sia rilevante. La predisposizione di un business plan sarà tanto più opportuno nel caso in cui si intenda cercare di reperire dei finanziamenti esterni.
Sarà inoltre utile verificare se l’attività che si intende intraprendere richieda una particolare qualifica e se sia soggetta ad autorizzazioni o comunicazioni a qualche autorità competente. A tal fine potrà essere utile consultare il sito internet della locale Camera di Commercio.
Quale forma di impresa scegliere
Per la scelta della forma di impresa bisogna innanzitutto decidere se si intende avviarla da soli o in società. Nel primo caso le possibilità sono due: aprire una ditta individuale o costituire una società a responsabilità limitata unipersonale. La ditta individuale ha certamente un costo più contenuto (non è necessario alcun atto notarile) sia nell’avvio che nella gestione amministrativa ma l’imprenditore risponde in proprio dei debiti contratti nell’attività, quindi anche col patrimonio personale. La società a responsabilità limitata unipersonale (o a socio unico) ha un maggior costo di impianto e di gestione amministrativa, ma risponde delle obbligazioni contratte nell’esercizio dell’impresa solo col proprio patrimonio, con l’esclusione quindi di responsabilità personali del socio. Attenzione però: nel caso in cui, ad esempio, sia necessario richiedere un fido ad un istituto di credito, questo vorrà senz’altro delle garanzie personali da parte dell’imprenditore. In linea di principio la scelta tra le due opzioni andrà fatta in base alla rischiosità dell’impresa, agli investimenti necessari ed alla previsione di dover assumere del personale; tanto maggiori saranno questi, tanto più sarà opportuno separare il patrimonio personale dell’imprenditore da quello dell’azienda.
Nel caso in cui si intenda intraprendere l’attività insieme ad altre persone la scelta potrà ricadere tra una delle possibili forme societarie: società in nome collettivo, società in accomandita semplice o società a responsabilità limitata (in questa sede si tralasciano la società per azioni o in accomandita per azioni). Nella società in nome collettivo i soci rispondono solidalmente ed illimitatamente delle obbligazioni sociali, nella società in accomandita semplice vi sono due categorie di soci, gli accomandatari che rispondono illimitatamente dei debiti sociali (gli amministratori apparterranno a questa categoria di soci) e gli accomandanti, che rispondono dei debiti sociali nel limite del capitale investito ed infine nella società a responsabilità limitata delle obbligazioni risponde solo la società e non i soci. Le prime due forme di società possono avere dei costi di costituzione e di gestione amministrativa inferiori rispetto alla terza. Anche in questo caso per la scelta della forma valgono le considerazioni fatte in precedenza per la ditta individuale. Recentemente è stata introdotta la società a responsabilità limitata semplificata, riservata a coloro che hanno meno di 35 anni, che si caratterizza per la mancanza di un capitale minimo al momento della costituzione (che per le S.r.l. ordinarie ammonta a 10.000 euro) e per un costo di costituzione più basso.
L’avvio
Una volta scelta la forma si passerà alla costituzione dell’impresa che prevederà un passaggio dal notaio per le società o la semplice richiesta di attribuzione del numero di partita IVA per la ditta individuale, la richiesta delle necessarie autorizzazioni o l’inoltro delle comunicazioni, l’iscrizione al registro imprese, all’INPS e all’INAIL ove necessario.
Le imposte e i contributi
Benché nella fase di avvio iniziale di un’impresa l’aspetto più rilevante sarà quello di raggiungere una redditività soddisfacente, occorrerà tenere presente che l’erario e l’ente previdenziale saranno comunque “soci” nell’impresa e che vorranno la loro parte di utili. Sarà perciò opportuno pianificare anche tale tipo di esborso in particolare nel caso in cui, a fronte di volumi di affari e utili in crescita, non si abbia un corrispondente incremento della liquidità, per effetto, ad esempio, di dilazioni di pagamento concessi ai propri clienti.